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 Traduzione in italiano di ZAMBUTEN

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MessaggioTitolo: Traduzione in italiano di ZAMBUTEN   Traduzione in italiano di ZAMBUTEN Icon_minitimeDom Dic 19, 2010 12:40 pm

Traduzione di ZAMBUTEN della pagina “Par non scurdês” del sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Zambuten era un personaggio romagnolo che abitava a Forli e che curava tutta la gente con le erbe.

Era eccezionale per indovinare le malattie che curava con delle pillole da lui preparate. Abitava in via Ravegnana, dopo il “Ponte del vapore” dietro ad uno stallatico [n.d.r. Ricovero per cavalli da tiro e da calesse] che al lunedì e al venerdi [n.d.r. A Forli sono i giorni di mercato] era pieno di gente che si faceva curare da lui per pochi soldi: tutti gli volevano bene meno che i dottori.
Con il mio amico Farneti, che abitava proprio nella casa di Zambuten, gli portavamo i ramarri e le lucertole che prendavamo nelle mura del cimitero, e lui ci dava due soldi per comprare una mattonella di gelato da De Fanti [n.d.r. Noto gelataio ambulante]. Si chiamava Augusto Rotondi.

Durante le visite lo chiamavano Signor Augusto, ma per tutti era Zambuten (dal nome di un frate francese, Jean Butin, che gli aveva lasciato le ricette segrete).

Per i poveri e i contadini era il massimo della medicina: guariva quasi tutti e si faceva pagare poco o niente.

L’ambulatorio, si fa per dire, era uno stanzone che faceva anche da sala d’attesa; Zanbuten ti guardava negli occhi, senza spogliarti, e ti dava la medicina; parlava serio, ma in modo allegro (“Vai a casa che la guerra è finita!”, “Datti una botta!”, “Tutte puttane da Schiavonia [n.d.r. Borgo di Porta Schiavonia], “Hai una faccia colore delle scoregge!”) Cosi le visite erano anche un divertimento per chi stava ad aspettare il suo turno. Aveva una battuta per tutti, come aveva il rimedio per tutti i mali.

Era famoso in tutta la Romagna ma diventò Grande quando fece guarire la moglie di Mussolini, Donna Rachele, che aveva bevuto dell’acqua in un fosso, e aveva dei gran dolori di pancia che nessuno era stato in grado di guarire. Siccome non volle essere pagato, il Duce gli regalò una “moto Guzzi 500”, e lui, siccome non aveva la patente, la mandava solo in prima quando andava a fare visite in campagna o a ballare il sabato sera, perché era un “zòvan” cioè uno che non era sposato.

Anche dopo la guerra continuò a farsi pagare poco o niente, tant’è che mori senza un soldo il 26 di marzo del 1950, onorato da tutto il popolo di Forli, da tutta la gente guarita dalle sue erbe e dalle sue pillole. Anzi il frate superiore di Santa Maria del Fiore, Padre Ireneo, fece un grande discorso e lo commemorò dicendo che aveva fatto del bene a tutto il popolo ”un poeta delle erbe, brusco e benefattore, morto nella sua casa bombardata, in povertà come San Francesco”.

Forli gli ha intitolato una strada per ricordarlo a tutti : "Via Augusto Rotondi”.
Purtroppo quasi nessuno sa chi era, perché per tutti era solamente «Zambuten».
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